Ambulatorio di strada: report sulle attività svolte

CAGLIARI, 18 settembre 2013 – Presentato questa mattina, alle ore 11, nella Sala Conferenze della ASL di Cagliari in Via Pier della Francesca, 1 (Selargius) il report I° semestre di attività dell’Ambulatorio di Strada – Analisi attività Ambulatorio per gli Stranieri Temporaneamente Presenti avviato dal Servizio Promozione della Salute del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Cagliari.
Quasi 400 gli interventi effettuati da quando il servizio itinerante è stato inaugurato. “Ogni mercoledì, dalle 20 alle 24, l'autoambulanza in giro per Cagliari e hinterland offre supporto sanitario e psicologico alle persone senza fissa dimora. Le principale patologie riscontrate sono quelle all'apparato respiratorio e le malattie infettive, oltre a molti casi di dipendenza da alcol e droga che comportano anche disturbi psichici - ha spiegato Silvana Tilocca, Responsabile del Servizio promozione della Salute della ASL di Cagliari -. All’inizio pensavamo di trovare molti stranieri in condizione di disagio e invece abbiamo scoperto che la maggior parte dei senza tetto è italiana”. E i dati parlano chiaro: secondo i dati ISTAT riferiti al 2012 la povertà relativa coinvolge il 12,7% delle famiglie, mentre la povertà assoluta il 6,8% .
Oltre che tra le famiglie di operai (dal 7,5% al 9,4%) e di lavoratori in proprio (dal 4,2% al 6%), la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e i dirigenti (dall'1,3% al 2,6%) e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione (dal 3,6% al 5,3%). Sono 147 mila le famiglie sarde che vivono sotto la soglia di povertà; oltre 350mila sardi (il 20,7%) sono classificati dall’Istat dentro la categoria della povertà relativa.

L’ambulatorio per i senza dimora è stato inaugurato sei mesi fa dal Servizio Promozione della Salute. La nuova autoambulanza, messa a disposizione dal Servizio di Emergenza 118, è provvista di una equipe medica (otto persone, cinque medici e tre infermieri) che già opera nell'ambulatorio STP (stranieri temporaneamente presenti), che, su segnalazione al Servizio Promozione della Salute da parte di associazioni e/o altre fonti, intercettano i soggetti con evidente disagio, per prestare un primo livello di assistenza sanitaria di cui necessitano ed il successivo orientamento. In questi mesi, l’obiettivo del servizio itinerante – che opera una volta alla settimana dalle ore 20.30 sino a mezzanotte circa – è stato quello di introdurre condizioni di maggiore equità nell’erogazione dei servizi alle diverse categorie di popolazione in condizione di bisogno e di disagio sociale.
"Un Servizio che è nato in sordina ma che alla luce dei risultati ottenuti in questi primi sei mesi di attivita'", ha affermato il direttore generale della Asl Emilio Simeone, "vogliamo istituzionalizzare, migliorandolo ed eventualmente potenziandolo. Si tratta di un servizio importante anche per la prevenzione della diffusione di malattie infettive che e' meglio bloccare subito".

Da quando ha iniziato la sua attività, la ASL è stata impegnata in una serie di perlustrazioni nel territorio. Lo scenario si è rivelato molto più ampio e variegato rispetto alle attese, presentando oltre a numerosi immigrati anche molti cittadini europei e italiani in una condizione di ''nuova povertà". Da qui l’esigenza di una stretta collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Cagliari. Il progetto ha acquisito una nuova dimensione concretizzatasi in una mappatura congiunta del territorio e l’offerta non solo sanitaria ma anche sociale.
Ogni mercoledì, dalle ore 20 circa alle 24, il mezzo della ASL e quello del Comune attraversano la Città di Cagliari nelle sue realtà più nascoste. Gli operatori sanitari e sociali insieme incontrano, ascoltano, offrono assistenza medica di base e orientano alla fruizione dei sevizi sia sociali che sanitari. In questi sei mesi di attività sono stati eseguiti 376 interventi, di cui femmine 138 (36%) e maschi 245 (64%).
Contrariamente a quanto si potesse inizialmente pensare, la percentuale più elevata di "senza fissa dimora" è risultata di nazionalità italiana (181 ossia il 48%), seguita dagli extracomunitari (145 in prevalenza provenienti da Nigeria, Bangladesh e Marocco) e comunitari (il 13% soprattutto rumeni).
Le prestazioni più richieste sono state le visite mediche e la prescrizione di farmaci, ma anche colloqui con i sanitari di cui necessita le prostitute.

Gli immigrati dai Paesi in via di sviluppo possiedono una salute integra al loro arrivo in Italia; molti sono i fattori però che in seguito concorrono a rendere precaria la sua situazione di salute:
- malessere psicologico legato alla condizione d'immigrato,
- mancanza di lavoro e reddito,
- sottoccupazione in lavori rischiosi e non tutelati,
- degrado abitativo in un contesto diverso dal paese d'origine,
- assenza del supporto familiare,
- clima e abitudini alimentari diverse,
- condizione nutrizionale compromessa,
- discriminazione nell'accesso ai servizi sanitari.
L’ambulatorio di prima accoglienza per gli stranieri extracomunitari temporaneamente presenti, operativo già dal 2005, garantisce visite mediche, prescrizioni per gli accertamenti e consulenze specialistiche agli stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno in Italia.
Mercoledì 18 settembre sarà fatto il punto sull'attività dell'ambulatorio.

Si prega di darne la massima diffusione.

Valentina careddu
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