Dialisi Peritoneale Domiciliare

dialisi
La permanenza del paziente in ospedale dura pochi giorni, giusto il tempo di una corretta formazione per l’utilizzo della strumentazione necessaria, e poi la dialisi continua a casa, durante la notte, mentre il paziente dorme, con un significativo miglioramento della qualità di vita.
Un trattamento dialitico depurativo, che negli ultimi anni ha dimostrato una forte accelerazione tecnologica, è la dialisi peritoneale. Questa metodica, grazie al posizionamento chirurgico di uno specifico catetere in addome permette l’introduzione del liquido depurativo di dialisi e sfrutta le capacità del peritoneo, la membrana che riveste tutti i settori dell’intestino, come una membrana di dialisi sottraendo tossine e liquidi in eccesso dall’organismo del malato renale. In queste due settimane il paziente e/o il partner possono imparare la metodica manuale semplice o la metodica automatizzata grazie ad una macchina di facile comprensione ed uso che provvederà durante la notte a caricare il liquido di dialisi puro e scaricarlo successivamente carico di tossine e liquidi in eccesso che il rene del paziente non è più in grado di svolgere. Dopo il “distacco” il paziente ha tutta la giornata libera per qualsiasi attività. Il programma di formazione avviene con l’ausilio di un team medico-infermieristico dedicato. Se il paziente vuole andare in vacanza anche all’estero, l’Azienda fornitrice provvederà alla fornitura del materiale nel luogo di vacanza ed il paziente non deve far altro che caricare in auto l’apparecchiatura della grandezza di un bagaglio a mano.
Anche l’equipe della peritoneale sarà a disposizione in caso di qualsiasi problema; sarà possibile in tempi brevi controllare dal centro di Nefrologia territoriale di riferimento tramite collegamento internet acquisire i dati paziente e del monitor in tempo reale.
La “rivoluzione” di questo programma, svolto dall'equipe di Nefrologia territoriale della ASL 8 di Cagliari, diretta dal Dott. Piergiorgio Bolasco, consiste nel fatto che non è solo più l’ospedale a rappresentare il luogo di cura per le malattie croniche invalidanti come l’insufficienza renale ma il territorio ma bensì il domicilio del paziente.
Iniziata un anno fa, questa procedura si avvale di due differenti metodiche: una manuale che consiste nell’inserimento 3-4 volte al giorno attraverso un apposito catetere di 1,5-2,0 litri di liquido di dialisi che staziona in addome e sottrae al sangue, tramite la membrana peritoneale, le tossine non più depurate dai reni danneggiati irreversibilmente, e una automatizzata che provvede ad introdurre e scaricare il liquido di dialisi depurando l’organismo durante la notte mentre il paziente dorme. Il malato poi può reinserirsi così nella società e nell’ambiente lavorativo durante le ore diurne e pomeridiane.

Oggi nella ASL di Cagliari sono in emodialisi nei centri pubblici circa 240 pazienti che tre volte la settimana si recano dalla loro casa in ospedale per effettuare il trattamento dialitico. Fortunatamente le distanze chilometriche sono abbastanza contenute per la presenza di centri nefrologici nelle varie aree del territorio aziendale.
I nuovi pazienti e anche coloro che sono già in emodialisi nei centri possono scegliere come alternativa quella di curarsi a casa. Obiettivo: lasciare agli ospedali cittadini il dovere di occuparsi dei casi più difficili o critici; e curare nel territorio o a casa i pazienti stabili e collaboranti.