Aventi diritto

L'art. 2 del DM 332/99 prevede che le prestazioni di assistenza protesica siano garantite agli assistiti, indicati nelle lettere a), b), c), d) d-bis) ed e) del medesimo, in relazione alle menomazioni e disabilità invalidanti: deve perciò esistere una appropriatezza prescrittiva e di utilizzo del presidio o ausilio in relazione alla condizione invalidante e un suo utilizzo finalizzato al raggiungimento di obiettivi riabilitativi di un progetto/programma.

Alla lettera a):
vengono individuati gli aventi diritto negli invalidi già riconosciuti, ovvero negli invalidi civili, di guerra, di servizio, nei privi di vista e nei sordomuti, ed inoltre nei minori di anni 18 che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di una menomazione o disabilità permanenti.
Per i minori di anni 18 non è richiesto il requisito del riconoscimento dell'invalidità, fermo restando che il dispositivo prescritto deve avere la finalità di prevenire, curare o riabilitare una menomazione o disabilità permanenti.

Qualora i soggetti già riconosciuti invalidi richiedano prestazioni di assistenza protesica non correlate alle minorazioni invalidanti riconosciute, si distinguono due ipotesi:
1. invalidità superiore al 33% e fino al 100% senza indennità di accompagnamento riconosciuta: si procederà all'autorizzazione temporanea del dispositivo richiesto a condizione che l'invalido abbia inoltrato domanda per un nuovo accertamento dello stato invalidante e nella prescrizione specialistica venga riportata una percentuale d'invalidità superiore al 33% correlata alla nuova patologia per cui si richiede la fornitura di assistenza protesica. Gli uffici preposti alla erogazione dell'assistenza protesica dovranno acquisire la documentazione attestante il riconoscimento dello stato di invalidità e la domanda di nuovo accertamento;

2. invalidità al 100% con indennità di accompagnamento riconosciuta: si procederà all'autorizzazione del dispositivo richiesto alla sola condizione che lo specialista competente indichi che la percentuale d'invalidità correlata alla patologia per cui si richiede la fornitura di assistenza protesica sia superiore al 33%. Gli uffici preposti alla erogazione dell'assistenza protesica dovranno acquisire la documentazione attestante il riconoscimento dello stato di invalidità civile con indennità di accompagnamento.

Alla lettera b):
vengono individuati gli aventi diritto negli istanti in attesa di accertamento vale a dire tutti i richiedenti che, avendo inoltrato domanda di accertamento dell'invalidità civile, non siano stati ancora sottoposti a visita da parte della Commissione Medica della ASL.
Nella prescrizione lo specialista dovrà indicare che sussistono le condizioni di cui all'art. 1 della L. 18/80 e cioè che "l'istante si trova nell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore ovvero non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita senza un'assistenza continua".
Gli uffici preposti dovranno acquisire la documentazione attestante l'inoltro della domanda dì accertamento dell'invalidità civile.

Alla lettera c):
vengono individuati gli istanti in attesa di riconoscimento. cioè i richiedenti che, sottoposti a visita da parte della Commissione Medica della ASL, hanno avuto l'accertamento di un'invalidità superiore al 33% ma non sono ancora in possesso del provvedimento definitivo. A tale proposito sarà cura degli uffici competenti delle ASL acquisire una certificazione dell'ufficio preposto alla gestione dell'attività delle Commissioni per l'accertamento delle invalidità con l'indicazione della percentuale d'invalidità riconosciuta. L'autorizzazione sarà concessa se la percentuale d'invalidità riconosciuta dalla Commissione Medica di prima istanza in relazione alla patologia per cui viene chiesta l'assistenza protesica, sia superiore a un terzo (> 33%) ovvero respinta se inferiore o uguale a un terzo (minore o uguale al 33 %).

Lettera e):
La prescrizione di protesi, ortesi o ausili in favore di cittadini ospiti in strutture di ricovero pubbliche o accreditate è limitata esclusivamente alle situazioni di necessità e urgenza del dispositivo prima che avvenga la dimissione. Ciò significa che il responsabile della unità operativa deve attestare le condizioni dell'urgenza e della personalizzazione dell'ausilio (busto, protesi provvisoria) necessario per il ritorno al proprio domicilio in condizioni di protezione e sicurezza. Qualora la prescrizione del presidio necessitasse di una verifica ambientale del contesto di vita non potrà evidentemente essere prescritto in ambito ospedaliero. Contestualmente alla fornitura della protesi o dell’ortesi deve essere avviata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità.
N.B. Alcuni presidi sono autorizzabili senza la declaratoria di invalidità ai sensi del DM 321/2001: in particolare ausili per stomie, cateteri vescicali, raccoglitori per l'urina, ausili assorbenti l'urina, protesi mammarie, materiale di medicazione, ausili per soggetti amputati di arto o sottoposti ad intervento demolitore dell'occhio nonché per soggetti affetti da grave patologia che obbliga all'allettamento.
L'assistenza protesica agli invalidi del lavoro è erogata dall'INAIL (www.inail.it) secondo precise disposizioni di legge.

Procedure per la concessione dei presidi
la procedura per l'inoltro della domanda di assistenza protesica può seguire due vie a seconda che si tratti di:
menomazione e/o disabilità segmentaria e/o transitoria, per la quale non occorre formulare un Progetto riabilitativo, ma un semplice programma riabilitativo;
menomazione complessa e/o disabilità complessa, per la quale è richiesto un Progetto riabilitativo, in quanto è prevista una presa in carico globale dell'assistito con pluralità di interventi.
Si sottolinea che nel secondo caso è previsto l'intervento del sistema PUA-UVT del distretto. Nello specifico, la prescrizione protesica deve essere il risultato di una preventiva valutazione globale effettuata da una equipe multidisciplinare e multiprofessionale che si esprime in ordine alle finalità e ai risultati attesi dal progetto riabilitativo complessivo.