Giornata mondiale della tubercolosi: presentazione protocollo operativo

tbc day 2015
CAGLIARI, 23 MARZO 2015 - La Giornata mondiale contro la tubercolosi 2015 (World Tb Day) ricorre ogni anno il 24 marzo. La data del 24 marzo è stata scelta in onore del giorno in cui Robert Koch, nel 1882, annunciò a Berlino la scoperta del Mycobacterium tuberculosis, il bacillo responsabile della Tb. Al momento dell'annuncio di Koch, la tubercolosi infuriava attraverso l'Europa e le Americhe, causando la morte di una ogni sette persone. La scoperta di Koch aprì la strada verso la diagnosi e la cura della tubercolosi. Tuttavia, nonostante i numerosi progressi raggiunti, nel 2015 molto deve ancora essere fatto per poter eliminare questa malattia. L’iniziativa, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’organizzazione Stop TB Partnership, rappresenta un’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’epidemia globale di tubercolosi.

La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l’infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tb si ammalano subito. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. Un individuo malato, però, se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell’arco di un anno, una media di 10-15 persone.

Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la Tb costituisce oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall’Oms per l’enorme carico sanitario, economico e sociale che l’accompagna.

Raggiungere i tre milioni: raggiungere, trattare e curare tutti
Secondo le stime dell’Oms, 9 milioni di persone si sono ammalate di tubercolosi nel 2013 e 3 milioni non hanno ricevuto le cure necessarie. Pertanto, come tema principale, quest’anno si è scelto di continuare con lo stesso tema del 2014: “Raggiungere i tre milioni”. Il messaggio principale per quest’anno è “Raggiungere, trattare e curare tutti”, un appello rivolto a tutte le istituzioni, le organizzazioni di cittadini, le associazioni e gli operatori sanitari, a impegnarsi maggiormente affinché a tutti i pazienti affetti da Tb venga garantita una diagnosi corretta e l’accesso alle cure necessarie.

Le attività della ASL di Cagliari
La ASL di Cagliari, da sempre impegnata su questo fronte, ha voluto implementare il suo impegno con l’istituzione, nel luglio 2014, di un apposito team multidisciplinare, al quale ha affidato il compito di definire un protocollo operativo interno capace di favorire la razionalizzazione delle azioni finalizzate al miglioramento degli interventi di prevenzione, assistenza e monitoraggio della malattia tubercolare nel territorio.
Il 24 Marzo, giornata mondiale contro la tubercolosi, il lavoro richiesto verrà consegnato in bozza alla Direzione Aziendale ed il giorno successivo verrà illustrato, presso la sala arancio, per una valutazione congiunta tra la Direzione Sanitaria ed il team multidisciplinare. In questa prima fase Il lavoro ha coinvolto specialisti dei Reparti di Pneumologia, Malattie Infettive e Pronto Soccorso del P.O. SS. Trinità, del Reparto di Pneumologia Territoriale e del Laboratorio Analisi del P.O. Binaghi , della Clinica Pediatrica del P.O. Microcitemico , del Servizio Igiene e Sanità Pubblica e del Servizio Promozione della salute del Dipartimento di Prevenzione, i Direttori Sanitari degli Istituti di Pena, ricadenti nel territorio della ASL di Cagliari, con particolare impegno della Casa Circondariale di Uta, ed il Medico Competente della ASL per la tutela dei Lavoratori esposti. Poiché , come è noto, la malattia tubercolare è considerata malattia sociale la fase successiva sarà certamente quella di attivare l’osservazione e le azioni necessarie per un coinvolgimento dei soggetti, interni ed esterni alla Asl, capaci di offrire il necessario apporto e completamento alla gestione del problema.

Sito Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute