Black-out al P.O. Marino: precisazioni

CAGLIARI, 8 LUGLIO 2015 - In merito all’articolo apparso in data odierna dal titolo “Ospedale in tilt per black out: sospesi gli interventi chirurgici” è doveroso da parte di questa Azienda precisare quanto segue rispetto alle inesattezze riportate.
In primo luogo, preme evidenziare che la corrente elettrica non è mai stata completamente interrotta nel P.O. Marino. Intorno alle ore 7,30 i tecnici della Asl di Cagliari sono stati allertati da un comunicato dell’Enel che parlava di “brevi stacchi di corrente”: immediatamente è stata richiesta la presenza dei manutentori per garantire la continuità del funzionamento dei gruppi elettrogeni. Gli stessi tecnici, durante la loro attività, hanno notato delle anomalie alla cabina di trasformazione ubicata in un terreno adiacente all’ospedale (lato AIAS); subito è stata allertata l’Enel che ha comunicato la tempistica di risoluzione (10/15 minuti). Circa 15 minuti dopo, l’Enel ha comunicato la nuova tempistica di risoluzione del problema (2/3 ore) e ha proceduto con lo slaccio programmato per la riparazione del guasto. E’ bene sottolineare che non vi è stato alcun incendio, ma solo il surriscaldamento di un cavo di rilevante sezione, comunque al di fuori delle strutture di competenza dell’ospedale.
Durante la sospensione dell’energia elettrica, tutte le apparecchiatura sensibili del presidio non hanno avvertito alcuna interruzione di corrente in quanto supportate dagli UPS (gruppi statici di continuità) che intervengono sino all’entrata in funzione dei gruppi elettrogeni (circa 15/20 sec.) di cui è dotata la struttura, assicurando così l’erogazione a tutte le utenze privilegiate. Vi è da aggiungere, in proposito, che sia UPS che gruppi elettrogeni sono sottoposti a manutenzione programmata di funzionamento e a controlli periodici dei livelli di combustibile, per garantirne l’efficienza.
E’ evidente quindi che l’attività delle sale operatorie è stata interrotta durante il funzionamento dei gruppi elettrogeni (circa 3 ore), così come previsto dalle procedure di sicurezza. Le stesse procedure sarebbero state adottate anche se il guasto fosse avvenuto di notte e nulla sarebbe accaduto ai pazienti eventualmente presenti in sala operatoria: gli UPS e i gruppi elettrogeni garantiscono infatti la continuità dell’erogazione nei reparti critici. Nel blocco operatorio ciò rende possibile il completamento in sicurezza degli interventi in corso.
Infine, a conclusione, sembra del tutto inverosimile pensare che dentro una sala operatoria sia stata segnalata la presenza di uno “sventolatore”: tutti i professionisti del blocco sono ben a conoscenza della necessità che vengano rispettate condizioni di sterilità all’interno del campo chirurgico.
L’Azienda quindi, suo malgrado, ha dovuto gestire un’emergenza non imputabile a proprie responsabilità, che ha arrecato disagi a pazienti ed operatori; tuttavia la direzione sanitaria del presidio e l’ufficio tecnico hanno gestito l’emergenza, in continuo contatto con l’Enel, in assoluta sicurezza per la salute dei pazienti e garantendo che già dalle ore 12.30 potessero riprendere le normali attività del blocco operatorio.