Stress e ansia a lavoro: pubblica amministrazione e scuola i settori più a rischio

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CAGLIARI, 21 maggio 2018 - Pubblica amministrazione e scuola, insieme con la grande distribuzione, sono i settori i cui i lavoratori risultano più stressati. Ma se è più facile immaginare come i carichi di lavoro e i ritmi serrati della grande distribuzione siano la causa di patologie da lavoro stress – correlato, l’immagine dell’impiegato stressato è sicuramente meno diffusa nel nostro Paese. Eppure l’aumentare dell’età lavorativa, l’uso di nuove tecnologie che richiedono continui cambiamenti organizzativi e un numero sempre maggiore di adempimenti cui far fronte sono solo alcuni dei motivi che mettono la P.A. ai primi posti tra i settori lavorativi in cui si riscontrano più casi di lavoratori affetti da patologie lavoro correlate.
E’ quanto emerso dal seminario di studio organizzato dallo Spresal del Dipartimento di prevenzione di ATS ASSL Cagliari “Lo stress lavoro correlato: tutela della salute, aspetti normativi e giuridici”, che si è tenuto oggi nella sala convegni del Caesar’s Hotel di Cagliari.
“Le persone si rivolgono molto spesso al proprio medico di famiglia per problemi come mal di testa, stanchezza, nausee, eritemi cutanei: dietro questi campanelli d’allarme si nascono frequentemente patologie da stress-lavoro correlato che non vengono però riconosciute come tali- afferma Giorgio Marraccini, responsabile dello Spresal in apertura del seminario -. Carichi di lavoro eccessivi, mancanza di chiarezza dei ruoli, scarso coinvolgimento nei processi decisionali, cambiamenti organizzativi e precarietà del lavoro sono solo alcuni degli aspetti che contribuiscono a rendere il clima lavorativo ostile generando nelle persone ansia e stress e condizionando in negativo la loro vita lavorativa”.

Lo stress lavoro-correlato rappresenta oggi una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro in quanto ha considerevoli ripercussioni sulla salute dei lavoratori e sulla loro capacità lavorativa. Un nemico subdolo e insidioso, difficile da riconoscere ma soprattutto da dimostrare. “Non ci sono solo i disturbi psichiatrici: il seminario vuole sensibilizzare lavoratori e datori di lavoro sul fatto che dietro un malessere generale si nasconde una patologia. I casi segnalati sono in aumento perchè cambia il sistema produttivo: è l’uomo che si deve adattare al lavoro e non il contrario” – prosegue Marraccini.
Lo stress lavoro – correlato è rappresentato infatti da tutte quelle situazioni che non sono in armonia con il luogo di lavoro, in cui lavoratore si sente non adeguato poiché non sono rispettati i ritmi biologici e di vita: tempi e carichi di lavoro non sono compatibili con i bisogni fisiologici e finiscono con il creare conflitti nell’essere umano.

Come possono quindi difendersi i lavoratori? Come evitare di ammalarsi? A chi possono rivolgersi? “E’ molto difficile riconoscerlo perché lo stress è un nemico silenzioso: il problema è principalmente culturale: bisogna iniziare a pensare che il malessere non sia solo soggettivo, ma di contesto. Le persone si ammalano se l’ambiente intorno è malsano” , conclude Giorgio Marraccini.
Tanti i contributi durante la giornata da parte degli esperti che hanno messo l’accento sulle organizzazioni complesse, sulla difficoltà dei lavoratori di dimostrare con prove le patologie da stress, sull’importanza che riveste il documento di valutazione del rischio all’interno delle aziende e sull’importanza di un approccio al problema multidisciplinare che vede coinvolti il medico competente, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e lo psicologo del lavoro, figura forse troppe volte assente non solo nelle piccole realtà ma che invece assume in ruolo chiave nella prevenzione e nell’identificazione precoce delle patologie da stress.