La virologia incontro la clinica: convegno sulle coinfezioni HIV-HCV

santissima trinità cagliari
CAGLIARI, 20 giugno 2018 – Si sono aperti questo pomeriggio, al THotel di Cagliari, i lavori del convegno dal titolo “La virologia incontra la clinica”. Al convegno. organizzato dal Responsabile dell’UO Malattie infettive dell’ospedale SS. Trinità di ATS ASSL Cagliari Sandro Piga, hanno preso parte alcuni tra i maggiori esperti nazionali nel campo della virologia e, in particolare, delle nuove terapie per pazienti affetti da HIV.
Al centro del convegno, la gestione delle coinfezioni. L’avvento delle nuove terapie antiretrovirali, dal 1995 ad oggi, ha consentito un miglioramento della quantità e qualità di vita ai pazienti con infezione da HIV e un controllo duraturo della replicazione virale, migliorando notevolmente la qualità della vita.

Ad oggi non esistono ancora terapie eradicanti del virus: questo comporta quindi un trattamento cronico che a lungo tempo si correla a problemi di aderenza, di tossicità e di necessità di introdurre terapie concomitanti con la conseguenza di porre grande attenzione alle possibili interazioni farmacologiche. La presenza di HCV è un fattore aggravante e nelle persone con HIV questa patologia è stata riscontrata più comunemente in passato in pazienti tossicodipendenti ma anche tra omosessuali con comportamenti a rischio. L’epatite C è anche la prima causa di danno epatico nei pazienti HIV: le persone coinfette HCV/ HIV hanno una maggiore probabilità di malattia epatica ( epatite cronica e cirrosi) come pure una maggiore probabilità di sviluppo di polmoniti batteriche e infezioni fungine.
“Nel 2017 il reparto di Malattie infettive del P.O. SS. Trinità ha seguito circa 1000 pazienti in day hospital affetti da HIV provenienti dal territorio della Sardegna centro meridionale e, di quest, quasi il 30 per cento aveva la confezione HIV- HCV – ha spiegato Sandro Piga. L’obiettivo principale è al momento quello di migliorare la qualità di vita dei pazienti e ottimizzare la terapia per l’infezione HIV e utilizzare i farmaci con un unico dosaggio, in un’unica somministrazione giornaliera, al fine di ottimizzare l'aderenza, ossia la partecipazione del paziente alla terapia”.

Pertanto, è importante valutare con i pazienti accuratamente, bilanciare e discutere i potenziali rischi e benefici di schemi personalizzati di trattamento, modulati sulla base delle esigenze del caso, dopo aver verificato la presenza di coinfezioni e patologie concomitanti, che devono guidare sempre la scelta migliore.

“Il reparto infettivi di Cagliari è l’unico ad avere un PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) accreditato a livello regionale, che prevede che, al momento del ricovero di un paziente affetto da HIV – continua Piga – venga avviato il percorso più adeguato per la presa in carico del malato. Grazie a questi percorsi, permettiamo che persone affette da HIV, pur restando malati cronici, abbiano aspettative di vita quasi paragonabili a chi non ha l’infezione”- conclude Sandro Piga.