La rosolia

La rosolia è una delle forme di esantema dell'infanzia meno gravi, spesso confusa con altre malattie. E' di origine virale e si trasmette attraverso le goccioline di saliva infette. La malattia è caratterizzata da macchie rossastre che iniziano sulla fronte e si sviluppano poi su tutto il corpo, per affievolirsi in pochi giorni. Può esserci dolore e ingrossamento delle ghiandole linfatiche, soprattutto quelle della nuca; a volte si hanno febbre, mal di testa e, raramente, dolori articolari.
La malattia in sé non sarebbe pericolosa, se non fosse per il grave problema rappresentato dalla rosolia congenita, conseguente all'infezione materna durante la gravidanza, che può determinare gravi malformazioni al feto. Con la diffusione della vaccinazione l'incidenza della rosolia si è notevolmente ridotta, ma l'obiettivo principale di prevenire la forma congenita non è ancora stato raggiunto.
Il vaccino è costituito da virus vivi attenuati, che si effettua in una unica dose, per via sottocutanea. È consigliato in associazione con i vaccini contro il morbillo e la parotite ed è prevista una dose di richiamo dopo dieci anni.
Tutti i bambini a partire dai 13 mesi di vita debbono essere vaccinati. Per tutte le donne che desiderano un figlio, è consigliabile conoscere prima della gravidanza il proprio livello di protezione anticorpale nei confronti della malattia ed eventualmente effettuare la vaccinazione.
E' previsto un richiamo in associazione con il vaccino antimorbilloso e antiparotite a distanza di cinque anni.