La trichinellosi nel mondo e in Sardegna

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S), la trichinellosi colpisce a livello mondiale 10 milioni di individui, la gran parte dei quali in Asia (Cina e Sudest Asiatico). Il numero dei decessi è intorno allo 0,2% dei casi clinici. La principale fonte di infestazione è rappresentata da carne suina e derivati (prodotti di salumeria ); altre fonti sono animali oggetto di attività venatoria. In alcune aree geografiche i casi di infestazione dipendono da particolari abitudini alimentari quali il consumo di carne di cane in Cina, Sudest Asiatico, Slovacchia, Russia e il consumo di carne equina in Francia e in Italia, gli unici due paesi europei dove la carne equina è consumata anche cruda. In particolare dal 1975 al 2004 si sono verificati in Francia 2.296 casi e in Italia 1031 casi.
T. spiralis è la specie responsabile delle infestazioni dovute al consumo di carne equina, spesso importata con cavalli o carni equine infette provenienti dall'estero. Trichinella britovi è il principale agente della trichinellosi silvestre in Italia ed è trasmessa all'uomo attraverso animali allevati allo stato brado e quindi in contatto con la fauna silvestre, o a causa di allevatori di suini che utilizzano le carcasse degli animali oggetto di attività venatoria (cinghiali o più di rado volpi) come alimento per i suini.

La Trichinella in Sardegna
Fino al 2005 non era stata segnalata la presenza della Trichinella in Sardegna, né negli animali né nell'uomo. Uno studio per la ricerca del nematode negli animali ospiti del parassita, cinghiali, volpi, cani randagi, era stata effettuata tra il 1959-1962. Erano stati controllati mediante il metodo della digestione artificiale 802 animali di cui 300 suini domestici, 300 volpi, 70 gatti domestici e 32 gatti selvatici, 10 cani randagi: tutti gli animali risultarono negativi.
Tra il 1994 e il 1996, presso l'Istituto Zooprofilattico della Sardegna, sono stati esaminati per Trichinella, con metodo sierologico, 4.427 emosieri di suini domestici, 668 emosieri di cinghiali e 8 emosieri di volpi: tutti i sieri risultarono negativi. Nel medesimo studio, per la ricerca diretta del parassita mediante il metodo della digestione artificiale, furono controllati 2.036 campioni di muscolo degli stessi suini domestici già saggiati con metodo sierologico e i muscoli di 32 volpi: tutti i campioni risultarono negativi.
Nel corso del 2005 si sono verificati 2 focolai umani di trichinellosi, entrambi nel comune di Orgosolo.
Il primo focolaio risale al mese di Aprile con il coinvolgimento di 7 persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, che furono tutte ospedalizzate. Le larve di Trichinella responsabili del focolaio furono riscontrate, con la digestione artificiale, in una salsiccia di proprietà della stessa famiglia. Tale salume era stato prodotto in casa, con la carne di una scrofa allevata allo stato brado dell'età di 4 anni e di proprietà della stessa famiglia coinvolta nella parassitosi. L'animale era stato macellato senza il controllo veterinario e quindi non sottoposto agli accertamenti di laboratorio per la ricerca della Trichina. La specie di Trichinella responsabile è stata identificata come Trichinella britovi. La stessa specie di Trichinella è stata riscontrata in cinghiali della Corsica nell'ultima parte del 2004. Una delle ipotesi, avanzata anche dal Centro Internazionale sulla Trichinellosi dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità), è che possa essere la stessa specie e lo stesso ceppo presente nei cinghiali delle alpi marittime della Francia continentale.
Il secondo focolaio umano verificatosi in Sardegna, è stato segnalato nel mese di dicembre 2005 con il coinvolgimento di 11 persone. Tutte le persone coinvolte avevano mangiato carne suina e derivati, in particolare salsicce, provenienti da un animale allevato allo stato brado nel comune di Orgosolo, e macellato il 5 dicembre 2005. Gli insaccati prodotti con le carni del suino sono risultati positivi per la ricerca delle larve di Trichinella. Come nel caso precedente, il capo suino non era stato sottoposto agli accertamenti veterinari. Anche in questo caso la specie di Trichinella responsabile è risultata essere T.britovi.
Dopo questi focolai di trichinellosi umana causati dal consumo di salsicce preparate con carni di suini allevati a pascolo brado, un decreto dell'Assessore regionale alla Sanità rende ora obbligatorio l'esame trichinoscopico su tutti i cinghiali cacciati in Sardegna. Con questo provvedimento, al pari di quanto avviene in altre Regioni italiane e per garantire la sicurezza alimentare degli stessi cacciatori, si è disposto che ciascun cinghiale abbattuto venga sottoposto ad esame effettuato sui campioni di muscoli diaframmatici. Inoltre, allo scopo di regolamentare l'allevamento brado suino in Sardegna, e nell'ambito della lotta contro la trichinellosi e le pesti suine, è stata emanata un'Ordinanza del Presidente della Regione sarda (Ordinanza n°1 del 16/01/2006) recante misure straordinarie di lotta contro la trichinellosi e le pesti suine, in particolare per la regolamentazione del pascolo brado suino nel territorio regionale.
Dal 1° gennaio 2006 è in vigore e in attuazione anche in Sardegna la normativa europea che regola il controllo di questa parassitosi, rappresentata dal Regolamento (CE) n° 2075/2005 della Commissione del 05 dicembre 2005 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni.

Documenti correlati
Ordinanza n°1 del 16/01/2006 (Misure straordinarie di lotta contro la trichinellosi e le pesti suine) [file.pdf]