Il piano di profilassi

Sino al 2005 l'unico vaccino disponibile era il vivo attenuato prodotto dall'Istituto sudafricano di Onderstepoort, il quale è stato utilizzato: come monovalente per sierotipo BTV2 nel 2002 e nel 2003 con effetti collaterali di scarso rilievo; come polivalente per i sierotipi BTV2, BTV4 e BTV16, con effetti collaterali importanti che hanno provocato ingenti danni diretti (capi morti e aborti), e danni indiretti (calo della produzione lattea, ridotta fertilità), per i quali sono stati indennizzati 11,5 milioni di euro.
A partire dal 2005 una casa farmaceutica ha prodotto il vaccino spento per i sierotipi BTV2 e BTV4, che è stato impiegato anche in Sardegna e i cui risultati sino ad adesso sono favorevoli sia per l'efficacia sia per la sicurezza sanitaria.

Attualmente non è ancora disponibile il vaccino spento per il sierotipo BTV1. Il Ministero della Salute ha dato mandato all'Istituto zooprofilattico di Teramo affinché mettesse a punto un vaccino in tempi compatibili con un suo utilizzo nella attuale campagna vaccinale.
Il laboratorio di Teramo ha prodotto e reso disponibile nelle quantità necessarie il vaccino a base di virus vivo attenuato che si sta attualmente somministrando alle greggi sarde.
Questo presidio immunizzante è stato sottoposto a sperimentazione secondo un protocollo stabilito da un gruppo di lavoro composto da tecnici dell'Istituto Superiore della Sanità e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.

Dalla sperimentazione è emerso che il vaccino è innocuo ed efficace, e a seguito di ciò si è dato avvio alla campagna vaccinale secondo il Piano approvato dal Ministero della Salute e dall'assessorato regionale della Sanità.
L'attività di sperimentazione è stata integrata, per volere della Regione, con una prova di campo al fine di aumentare il livello di garanzia di innocuità del vaccino nei confronti della razza ovina sarda. Nella prova di campo è stato somministrato il vaccino a circa tremila capi appartenenti a 13 allevamenti situati nelle ASL di Cagliari, Carbonia e Sanluri.

Per attuare un piano di lotta efficace nei confronti della malattia è necessario che oltre la vaccinazione (profilassi indiretta) si attuino tutte quelle misure di lotta volte a impedire la riproduzione dell’insetto vettore (profilassi diretta).


Il programma di profilassi diretta si basa sulla collaborazione degli allevatori, che effettuano direttamente nelle proprie aziende interventi di bonifica delle zone umide, il cui fango, misto a materia organica animale, costituisce l'habitat ideale per lo sviluppo delle forme larvali degli insetti del genere Culicoides vettori della malattia.
I siti critici da sottoporre a bonifica sono gli abbeveratoi, i laghetti artificiali accessibili agli animali e le polle d'acqua; in questi siti oltre alla bonifica è possibile impiegare sostanze naturali "biologiche" quali il sale marino e la calce, che contrastano lo sviluppo larvale dell'insetto. Nei casi di epidemia in corso oppure di aumento del rischio di epidemia è consigliabile l'utilizzo di prodotti ad azione insetticida-repellente di tipo pour-on o spot-on, i quali devono essere applicati direttamente sull'animale. Inoltre è utile ricoverare gli animali nelle ore notturne e proteggere le finestre con zanzariere possibilmente impregnate con insetticidi piretroidi, i quali risultano essere i più efficaci.

La disinfestazione
L'uso degli insetticidi per il controllo dei Culicoides, cosi come per tutti gli artropodi di interesse sanitario, deve essere inserito in uno scenario più complesso di risanamento ambientale che porti all'eliminazione dei focolai d'infestazione confinati all'interno delle aziende ed al controllo dei focolai estesi (come laghetti artificiali, ecc.). In particolare contro i Culicoides è necessario pensare alla disinfestazione come parte di un complesso di azioni.
La programmazione del risanamento ambientale (bonifiche dei focolai larvali) e degli adeguamenti strutturali (convogliamento adeguato dei reflui, condutture delle acque di lavaggio, zanzariere alle aperture dei ricoveri degli animali etc.) va considerata la carta vincente e di grande rilevanza educazionale rispetto all'uso degli insetticidi, il cui impiego dovrebbe essere valutato zona per zona e questo solo se non vi sono alternative.
È certamente chiaro a tutti che la lotta antilarvale è difficile e non solo temporalmente più dispendiosa, ma ha risultati innegabilmente migliori e duraturi, sia in termini di efficacia (certezza del bersaglio) sia in termini di inquinamento ambientale (le dosi di larvicida naturale e di sintesi sono ridotte, poiché i focolai sono circoscritti).
Il controllo del gran numero di focolai all'interno delle aziende è certamente arduo e oneroso, ma non impossibile. È necessario per questo motivo pensare ad un intervento di tipo "orizzontale" supportato da un'attenta azione di divulgazione e educazione con il coinvolgimento in primis delle organizzazioni degli allevatori. Visto il gran numero di aziende da trattare e il poco tempo a disposizione, verrà utilizzata una intensa strategia comunicativa supportata da materiale educazionale volta a:
- coinvolgere gli allevatori nel controllo della diffusione del Culicoides attraverso semplici accorgimenti praticabili autonomamente nelle aziende
- diffondere la percezione che con la collaborazione del Servizio Veterinario e delle organizzazioni di categoria, sia gestibile nel breve periodo l'interruzione della trasmissione del virus diminuendo la densità delle popolazioni di culicoides
- rafforzare l'adesione degli allevatori alle azioni di controllo evidenziando il "valore aggiunto" insito nel risanamento dell'azienda che proteggerà anche in futuro per altre patologie.
Il controllo del vettore nei focolai larvali delle zone a più alto rischio sarà possibile solo con la attività integrata di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, nonché degli allevatori che se ben formati saranno una sorta di task-force diffusa. Gli interventi integrati di bonifica e di sanificazione/disinfestazione possono diventare il goal contro il riemergere della blue tongue.

Link correlati
Decreto dell'Assessore dell'Igiene e Sanità n. 5 del 13 marzo 2007
Decreto dell'Assessorato dell'igiene e Sanità n.4 del 21 febbraio 2007
Decreto dell'Assessore dell'igiene e Sanità n. 2 del 6 febbraio 2007

Documenti correlati
- Lotta al vettore - Volantino [file.pdf ]
- Relazione preliminare sulle prove di campo Blue tongue – D.A.I.S. n. 2 del 06.02.2007 [file.pdf]