West Nile Disease: inquadramento della malattia e misure di sorveglianza

Dipartimento di Prevenzione: esterno
Si è svolto presso la ASL di Cagliari un incontro tra tutte le strutture coinvolte nella prevenzione e nella sorveglianza della West Nile Disease: Servizio di Igiene e sanità Pubblica e Servizio di Sanità animale del Dip. Prevenzione della ASL di Cagliari, Reparto Malattie Infettive del Presidio SS Trinità, Responsabili delle Rianimazioni e dei Pronto Soccorso, Dirigenti dei Presidi Ospedalieri, Responsabili di Distretto; all’incontro sono stati inviati anche i rappresentanti dell’Assessorato alla Sanità e il Responsabile del Laboratorio di riferimento regionale.
E’ stata prima di tutto inquadrata la patologia: La West Nile Disease è una zoonosi virale che coinvolge le zanzare, come serbatoio e vettore biologico e alcune specie di uccelli come ospiti amplificatori. Un ospite viene definito amplificatore quando possiede una carica virale così elevata da permettere al vettore (la zanzara) di trasmetterlo con la puntura (pasto di sangue).
Nel bacino del Mediterraneo le zanzare coinvolte sono soprattutto quelle del genere Culex pipiens e Culex modestus: si infettano e trasmettono l’infezione durante il pasto di sangue.
Alcune specie di uccelli sono gli ospiti di elezione del virus e sono considerati il serbatoio di infezione.
Specie coinvolte:
• Selvatici amplificatori, quali gabbiani, passeri, storni e corvidi (corvo, gazza e cornacchia).
• Domestici amplificatori, quali anseriformi (anatre e oche).
• Domestici non amplificatori, galliformi e columbiformi (piccioni e colombe), hanno viremie di breve durata con bassi titoli virali, mantengono il virus nell’ambiente, ma non lo amplificano.
Fenomeno dell’overwintering: zanzare adulte infette svernanti e alcuni rettili e anfibi permettono al virus di superare l’inverno e ripresentarsi negli anni successivi.
Importanza degli uccelli migratori viremici: trasportano il virus per lunghe distanze e infettano zanzare e uccelli stanziali.
Ciclo biologico: andamento stagionale, si attiva a maggio-giugno con la comparsa delle zanzare e l’arrivo dei migratori. La carica virale aumenta progressivamente nei mesi di luglio e agosto. Carica virale elevata e coinvolgimento di altre specie (cavallo, uomo).
Ruolo dei mammiferi:sono ospiti a fondo cieco, cioè hanno una carica virale molto bassa per brevi periodi di tempo, cioè se una zanzara li punge, anche se ammalati, non assume il virus e tantomeno lo trasmette.
La malattia: Uccelli, asintomatici o, soprattutto nei soggetti giovani, i più sensibili, sintomi neurologici: incapacità di volo, incoordinazione, debolezza, tremori. Tuttavia il ritrovamento di un uccello morto, fra quelli competenti, potrebbe essere il primo segnale di WND.
Cavalli: abbattimento, febbre, mucose arrossate, ptosi labiale (abbassamento delle labbra), incoordinazione, paralisi, morte o guarigione spontanea (il 65% dei cavalli infetti guarisce).
N.B. Un cavallo ammalato non costituisce pericolo, né per i propri simili, né per l’uomo.
Non esiste una terapia specifica, ma solo terapie di supporto e prevenzione di infezioni secondarie.
Si è sottolineata l’importanza dell’utilizzo di vaccini, in doppia somministrazione a distanza di 4-6 settimane, l’impiego di prodotti repellenti, ricovero notturno dei cavalli, uso di zanzariere, luci spente nei box, (mantenendone accese altre lontane dai ricoveri); allontanamento degli uccelli fuori dalle scuderie.

Come previsto dalla circolare dell’Assessorato Regionale all’Igiene e Sanità la sorveglianza umana si basa sulla segnalazione di casi possibili, probabili o confermati da parte del medico curante al servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL di Cagliari. La segnalazione, accompagnata da una scheda epidemiologica circa la sintomatologia che supporta il sospetto diagnostico, dovrà essere inviato all’Osservatorio Epidemiologico Regionale che provvederà all’inserimento sul sito web http://www.simi.it/inserimento_dati.htm per la notifica all’Ufficio V del Ministero della Salute e al CNESPS-ISS. Contestualmente un campione di sangue e/o liquor e la relativa scheda (allegato 3 della Circolare del 15/6/2011 del Ministero della Salute) verrà inviato al Laboratorio di riferimento regionale c/o il San Giovanni di Dio (Dr. Ferdinando Coghe), che provvederà poi all’invio di una quota del medesimo campione e il sopramenzionato allegato 3 all’Istituto Superiore di Sanità.
Su tutti i casi probabili e confermati va effettuato un follow-up a 30 giorni. Inoltre, per i casi confermati di WNND, verrà predisposta una relazione conclusiva, comprendente i dati clinico epidemiologici raccolti, inclusi i risultati di laboratorio, e gli esiti delle eventuali ricerche sul personale esposto.
La sorveglianza attiva riguarda e interessa coloro che lavorano e vivono in aree in cui la presenza di zanzare è documentata, come ad esempio scuderie interessate da infezioni nei cavalli, o altre zone a rischio, attraverso informazione/sensibilizzazione relativamente all’eventuale comparsa di alcuni sintomi quali: febbre superiore a 38,5 accompagnata di mialgia, astenia, cefalea; linfoadenopatia; esantema maculopapulare; rigidità nucale; sintomi neurologici.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, e comprendono febbre alta, meningo/encefaliti, poliradicolonevriti (tipo Guillain-Barré), paralisi flaccida acuta.

Diagnosi: la diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale.

Terapia e trattamento: non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove il medico stabilirà la terapia più adatta.

Prevenzione: per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente.

Nelle zone a sospetta circolazione virale i cittadini dovrebbero evitare di esporsi alle punture d’insetti:

Per gli interni far apporre zanzariere alle finestre e/o attivare l’impianto di condizionamento dell’aria. Per la protezione di culle o lettini possono essere utilizzati veli di tulle in cotone. In mancanza di questi mezzi si può ricorrere all’uso di insetticida, da utilizzarsi solo in ambienti che possono essere ben arieggiati prima di soggiornarvi.
All’aperto si può ricorrere all’uso di repellenti, e usare indumenti coprenti. E’ necessario attenersi scrupolosamente alle norme indicate sui foglietti illustrativi dei prodotti repellenti, non utilizzarli sulle mucose o su regioni cutanee lese, e porre particolarmente attenzione al loro utilizzo su donne gravide e bambini minori di 12 anni d’età.
Va assolutamente vietato l’impiego di insetticidi in ambienti chiusi.
Inoltre è assolutamente necessario svuotare di frequente (almeno ogni 5 gg.) i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante e cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.

Il Servizio Igiene e sanità pubblica della ASL al fine di contenere o ridurre la diffusione del vettore, sta ottemperando alla vigilanza igienico - sanitaria sulle attività di disinfestazione, intensificate per far fronte a questa emergenza ed effettuate dal Centro Provinciale Antinsetti.

A fronte dei riscontri da parte dell’Istituto superiore di sanità, si invita la popolazione a non farsi prendere dal panico o dalla “psicosi” del contagio, ricordando che la malattia non si trasmette da uomo a uomo, né da cavallo ad uomo, pur considerando l’importanza della sorveglianza dei sintomi nei casi specificati.
A ulteriore tutela della popolazione è stata istituita presso la ASL di Cagliari l’Unità di crisi per la West Nile Disease di cui fa parte il Dipartimento di Prevenzione attraverso i servizi competenti e le direzioni ospedaliere e distrettuali dell’azienda al fine di monitorare la situazione, favorire i flussi della corretta comunicazione tra strutture sanitarie e informare tempestivamente la popolazione sugli esiti del monitoraggio e/o su eventuali altre misure da adottare.