All’Ospedale Oncologico Businco l’elettrochemioterapia contro il tumore al seno

CAGLIARI, 26 OTTOBRE 2011 - E’ stata utilizzata per la prima volta al Businco, presso l’U.O.di Oncologia Chirurgica – Unità di Diagnostica Operativa - una nuova metodica per il trattamento dei tumori primitivi mammari: l’elettrochemioterapia, una tecnica fin’ora utilizzata in pochi centri in Italia e in Europa con l’obiettivo prevalente di curare le metastasi locali. La sua applicazione è utilizzata con successo per la cura delle recidive del melanoma, di neoplasie dei tessuti molli (sarcomi), di recidive cutanee di cancro mammario non suscettibili di altre terapie (chirugica, chemioterapica, radioterapica) con risultati favorevoli nel 90% dei casi trattati.
L’innovativa tecnica è stata presentata questa mattina, nella sala conferenze del presidio oncologico dal dott. Carlo Cabula dell’UOS di Diagnostica Operativa e dal direttore sanitario del P.O. Businco Sergio Marracini. Presenti inoltre il Responsabile dell’ Oncologica Chirurgica del Businco Antonio Piga e il Direttore del Dipartimento di Chirurgia Oncologica Renato Versace.

Da due anni nell’Ospedale Oncologico di Cagliari con questa metodica vengono trattate pazienti affette da tumore primitivo al seno: il primo caso risale al 2009 quando presso l’Oncologia Chirurgica del P.O. Businco - venne eseguito per la prima volta in Italia il trattamento di elettrochemioterapia su una neoplasia primitiva inoperabile della mammella. L’ECT ha consentito di ridurre notevolmente la massa tumorale e di sottoporre la paziente alla mastectomia altrimenti non praticabile e ad altissimo rischio di recidiva. A distanza di più di due anni la paziente non ha presentato nuove localizzazioni nella sede dell’intervento. La procedura è stata ripetuta su altre 3 pazienti affette da tumore mammario inoperabile e in totale sono stati eseguiti 30 trattamenti di ECT per melanoma, tumori della pelle e metastasi cutanee di cancro mammario, con ottimi risultati. Risultati che il chirurgo Carlo Cabula, che esegue la metodica, è stato invitato a illustrare ai 5000 specialisti che parteciperanno prossimo convegno della Società Italiana di Chirurgia.
In Europa, sino ad oggi, i casi documentati di ECT direttamente sul tumore primitivo mammario sono circa una trentina.
Grazie a questi importanti risultati, l’UOS di Diagnostica Operativa parteciperà allo studio internazionale di applicazione della ECT nel trattamento neoadiuvante del cancro mammario: con l’obiettivo di ridurre significativamente i tempi della chemioterapia neoadiuvante (oggi fino a 4-6 mesi), e la quantità di farmaco necessario.

La metodica
L’apparecchio per l’elettrochemioterapia, infatti, sfruttando il fenomeno fisico dell’elettropolazione attraverso impulsi intensi e brevi, permette di aumentare la permeabilità delle membrane cellulari, rendendole più ricettive ai farmaci.
Gli aghi elettrochirurgici sono impiantati nella neoplasia e trasmettono in essa impulsi elettrici che favoriscono all’interno della cellula tumorale l’apertura di particolari canali attraverso i quali si realizza in modo facilitato l’ingresso del chemioterapico all’interno della cellula. Ciò provoca la sua distruzione. La quantità di chemioterapico necessario è lungamente inferiore a quella che normalmnete viene somministrata riducendo gli effetti tossici e collaterali della chemioterapia.
La maggior parte dei tumori maligni può produrre purtroppo anche metastasi cutanee, che secondo recenti studi si presentano nel 3-10% dei casi. Oltre ai più diffusi tumori cutanei, melanomi ed epiteliomi, alcune tipologie di tumore maligno, soprattutto in fase avazata, hanno un’elevata probabilità di generare metastati cutanee, tra questi: il tumore alla mammella con il 30%, il tumore dei seni nasali (20%), il tumore alla laringe (16%). Le terapie tradizionali quali la chirurgia. La prefusione, la criochirurgia, la radioterapia o chemioterapia a volte non riescono ad aggredire in modo efficace le metastasi cutanee, soprattutto se localizzate in zone delicate quali testa e collo, zone genitali e anali. In queste situazioni l’elettrochemioterapia (ECT) può aiutare il medico a controllare la malattia a e amigliorare la qualità della vita del paziente oncologico. I vantaggi dell’Elettrochemioterapia sono infatti, oltre alla ripetibilità dell’intervento, la riduzione al minimo degli effetti collaterali sul paziente e la facoltà di preservare la funzionalità degli organi e del tessuto sano circostante le lesioni.
Inoltre è in grado di alleviare il dolore migliorando così in modo significativo la qualità della vita del paziente oncologico.




L’attività del Dipartimento di Chirurgia Oncologica
Il presidio ospedaliero Businco rappresenta il Centro di riferimento nella Regione per le patologie neoplastiche. Nell’ospedale l’attività viene erogata sia nelle forme diurne (ambulatori, day hospital e day surgery) sia attraverso i ricoveri ordinari. E’ il centro di eccellenza in Sardegna per la diagnosi e il trattamento dei tumori. Nel presidio ha sede il Dipartimento di Chirurgia Oncologica, che si articola nelle UU.OO. di Chirurgia Toracica, Oncologia chirurgica, Chirurgia Sperimentale e Ginecologia, ciascuna specializzata nella diagnosi e la cura delle diverse patologie.

U.O.C. di Chirurgia Oncologica – Responsabile: Dott. Antonio Piga
L’attività dell’Unità operativa è essenzialmente rivolta alla Diagnosi e alla Terapia chirurgica delle neoplasie e delle patologie para e pre-neoplastiche, sia in regime di ricovero che di day surgery e day hospital. Sono operative la chirurgia delle neoplasie della mammella, dove si praticano ricostruzioni mammarie e l’asportazione diagnostica dei tumori. Vengono inoltre trattate le neoplasie dell’apparato digerente, del fegato, del pancreas e della milza con chirurgia radicale e palliativa, le malattie dermatologiche e linfatiche e le neoplasie dei tessuti molli, sulle quali è stata recentemente sperimentata l’elettrochemioterapia.
Nell’Unità viene anche svolta tutta l’attività diagnostica endoscopica del tratto digestivo superiore e inferiore: grande rilievo ha il trattamento endoscopico – sia curativo che palliativo – delle lesioni neoplastiche del tratto digestivo e delle vie biliari e del pancreas. Collabora con l’Istituto della Clinica Pediatrica dell’Università presso il P.O. Microcitemico per la diagnostica endoscopica delle malattie dell’apparato digerente e in particolare della celiachia. Dal 2008 è operativo lo screening per la prevenzione delle malattie neoplastiche del colon retto.

U.O.C. di Chirurgia Toracica – Responsabile dott. Renato Versace
L'U.O. costituisce un centro di eccellenza per la cura delle patologie polmonari specializzato nella chirurgia del mediastino, della pleure e del diaframma nell’endoscopia toracica (broncoscopia). Nell’Unità Operativa si pratica la brachiterapia intrabronchiale – unico centro in Sardegna - una forma di radioterapia in cui delle piccole capsule (semi) contenenti sorgenti radioattive vengono inserite nei bronchi con lo specifico obiettivo di irradiare con precisione solo le zone colpite del tumore senza danneggiare i tessuti circostanti.
Inoltre vengono utilizzate tecniche innovative quali la termo e la crioablazione a cielo aperto per neoplasie inoperabili del polmone.

U.O.C. Chirurgia Sperimentale – Responsabile dott. Giuseppe Murenu
L’attività dell’Unità Operativa è rappresentata dalla diagnosi del carcinoma mammario, del melanoma, degli epiteliomi, dei tumori dei tessuti molli e delle malattie linfatiche. Esegue 350 interventi in ricovero ordinario e 350 in day surgery ogni anno, mentre l’attività ambulatoriale è finalizzata alla diagnosi precoce del carcinoma mammario: effettua ogni anno circa 2000 visite senologiche, circa 350 biopsie ecoguidate e 250 ecografie.
L’unità Operativa costituisce un centro all’avanguardia per la cura del carcinoma mammario: si effettuano mastectomie radicali, chirurgia conservativa integrata, tecniche plastico ricostruttive della mammella. Recentemente nell’unità si effettua la IORT (radioterapia intraoperatoria) nei carcinomi mammari: ad oggi sono stati trattati con ottimi risultati 60 casi.


U.O. Ginecologia Oncologica – Responsabile Giuseppe Cutillo
L’Unità rappresenta una struttura d'eccellenza per il trattamento di tumori maligni dell'utero, ovaio e della vulva/vagina e per la chirurgia endoscopica delle neoformazioni ovariche e uterine. Vi si eseguono consulenze oncologiche ("second opinion" e per chirurgia conservativa delle capacità riproduttiva ed endocrina) e comprende un ambulatorio per il follow-up (controlli post-trattamento) delle neoplasie ginecologiche.
L’attività chirurgica è focalizzata quasi esclusivamente sulla patologia neoplastica ginecologica. L’incidenza di questa patologia in Sardegna è di circa 300-350 nuovi casi all’anno. L’Unità tratta circa il 30% dei casi, cui si aggiungono circa 150 casi di interventi per patologia simil-neoplastica (neoformazioni tubo-ovariche benigne, endometriosi pelvica, grossi fibromi uterini).
Presso l’U.O. viene utilizzata anche la chirurgia laparoscopica, - una metodica che consente di effettuare interventi chirurgici senza ricorrere alle classiche incisioni con il bisturi della chirurgia tradizionale - e isteroscopica - tecnica chirurgica che permette di affrontare per via totalmente endoscopica intrauterina vari tipi di patologie (neoformazioni endometriali e diagnosi di carcinomi endometriali).