Protocollo d'intesa ASL Cagliari e sindacati sugli interventi sociosanitari

CAGLIARI, 3 FEBBRAIO 2012 – Oltre quattro mesi di incontri e una trattativa serrata, da settembre scorso fino a oggi, hanno fruttato la firma di un protocollo tra Cgil, Cisl, Uil e Asl di Cagliari. Un accordo in sette punti, che ha l’obiettivo di migliorare i servizi dedicati alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie.

Impegni definiti e tempi fissati in cinque pagine, per integrare i servizi sanitari e quelli sociali, creare una rete nel territorio, dare una corretta e capillare informazione ai cittadini e garantire pari opportunità di accesso ai servizi. A siglare il patto sono Elisabetta Perrier (Cgil), Monica Mascia (Cisl), Fulvia Murru (Uil) e il direttore generale della Asl 8 Emilio Simeone. Fra le prerogative, il monitoraggio costante dei risultati e, va da sé, il coinvolgimento costante delle parti sociali nella programmazione territoriale degli interventi, ma anche nel confronto sui piani strategici aziendali sulla rete ospedaliera.
Fra le righe del patto s’intravvede la filosofia ispiratrice: il cittadino che ha bisogno di un servizio, sanitario o sociale, deve essere il protagonista assoluto e la rete di servizi va ritagliata e cucita sui suoi reali bisogni (da ciò l’impegno a monitorare i fabbisogni) e non costruita su standard scollegati dai territori di riferimento. Da qui, l’impegno di Asl e sindacati a inserire nei bilanci sociali dei Plus strumenti di valutazione oggettiva e di soddisfazione da parte dei cittadini.

Entro sei mesi la Asl aggiornerà il sito internet istituzionale e formulerà una nuova Carta dei servizi che definisca compiti e funzioni di ciascun servizio proposto, modalità di accesso e di fruibilità. Poi, dai primi mesi del 2012, lancerà con gli enti locali una campagna di informazione sui punti unici di accesso, i cosiddetti Pua che, come stabilisce l’accordo - avranno organici e sedi fisiche volte a facilitare il dialogo con i cittadini, il più possibile vicino a dove abitano. Affinché si realizzi l’integrazione tra i servizi offerti, il protocollo stabilisce la co-progettazione degli interventi con le amministrazioni locali, condizione necessaria per l’efficacia della programmazione locale. E ancora, le parti si impegnano a sollecitare la Regione e l’assessorato, affinché vengano definiti i criteri di accreditamento per le tipologie di servizi di natura sociale e venga applicata la legge 10 del 2006 che stabilisce il superamento del sistema di appalti a soggetti esterni per le cure domiciliari.

La ragioni del confronto tra Asl e sindacati
Quando si parla di sanità immancabilmente si discute di ospedali, mentre preoccuparsi della salute dei cittadini significa prima di tutto interessarsi non della malattia ma della prevenzione, di come ci si conserva in salute, quindi dei servizi che nel territorio si prendono cura dei bisogni sanitari e sociosanitari delle persone e delle comunità. Occorre discutere di questo ancor prima che si verifichino quegli episodi acuti che solo l’ospedale può e deve affrontare. L’ospedale insomma non è sempre la giusta risposta ai bisogni sanitari soprattutto se parliamo di patologie croniche, sempre più diffuse anche in relazione all’invecchiamento della popolazione.
Per queste ragioni sindacati e Asl di Cagliari hanno scelto di confrontarsi sui servizi sanitari e sociosanitari del territorio, con l’obiettivo di rendere questi servizi di base sempre più a misura dei bisogni delle persone, delle famiglie, delle comunità. Sono stati individuati dei temi su cui lavorare congiuntamente: dalla non autosufficienza alla medicina di base, dalla salute mentale alle dipendenze, dalla salute dei migranti alla rete dei consultori.