Al convegno “Focus sul carcinoma mammario” le nuove frontiere nella prevenzione e nella cura del tumore al seno

CAGLIARI, 24 FEBBRAIO 2012 – Si è aperto questa mattina al T-Hotel di Cagliari il Convegno “Focus sul carcinoma mammario”, un evento scientifico organizzato dalla Oncologia Medica dell’Ospedale Oncologico A. Businco della ASL di Cagliari, in collaborazione con altre strutture oncologiche della Regione.
Gli interventi della mattina si sono focalizzati sull’istituzione del registro dei tumori e sullo screening mammografico in Sardegna, progetto già avviato alcuni mesi fa anche dalla ASL di Cagliari, che ha come scopo fondamentale quello di rilevare sin dalla nascita la presenza di tumori al seno e che sta permettendo di ridurre la mortalità rispetto a questo patologia. Si è anche discusso dell’attivazione delle Breast Unit, unità funzionali che dovrebbero far convergere i professionisti nelle diverse specialità coinvolte e consentire una presa in carico completa delle pazienti con carcinoma mammario - anche in considerazione dell’incidenza epidemiologica estremamente elevata della malattia - e assicurare la migliore organizzazione possibile dell’assistenza alle pazienti.
Sono stati presentati inoltre due progetti di ricerca avviati nella Sardegna: il progetto Fase I e lo studio regionale sul carcinoma mammario triplo negativo.
Il convegno ha richiamato a Cagliari importanti esperti nazionali e regionali del settore per fare il punto sullo stato attuale e sulle prospettive future in tema di diagnosi e terapia del tumore della mammella. Nel pomeriggio e sabato 24 febbraio (mattina) saranno infatti passate in rassegna tutte le più recenti tecniche attualmente utilizzate, dalle procedure chirurgiche, alla terapia locoregionale palliativa (crioablazione, radioipertermia, etc.) all’uso dei farmaci biologici. Questi ultimi in particolare, come verrà sottolineato durante gli interventi pomeridiani di venerdì 24 febbraio, costituiscono una nuova frontiera della ricerca in quanto hanno permesso di identificare nuovi ‘bersagli molecolari' sui quali agire per mettere a punto terapie più mirate. I farmaci biologici sono anticorpi monoclonali e sono oggi utilizzati in oncologia (per il momento solo su alcune tipologie di tumori) perché in grado di agire in modo molto selettivo sui meccanismi di regolazione delle cellule neoplastiche, ad esempio bloccandone il fattore di crescita.
L’incontro si inserisce nel programma più vasto di collaborazione fra le diverse strutture oncologiche della Regione. Uno degli obiettivi principali di tale collaborazione consiste nella condivisione delle risorse scientifiche e tecnologiche che possono consentire gli avanzamenti della ricerca sul carcinoma della mammella. “Anche il 2011 - come ha precisato dal Prof. Andrea Piga, direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Oncologico e responsabile scientifico del Convegno - ha prodotto risultati scientifici di grande rilevanza clinica, particolarmente nel settore delle terapie innovative: dalle nuove procedure chirurgiche e radioterapiche ai nuovi farmaci ormonali, alle terapie mirate contro bersagli molecolari. Proprio queste ultime, da sole o in combinazione con le terapie tradizionali (chemio e radioterapia), permetteranno di combattere direttamente il tumore alcune tipologie di tumore al seno, risparmiando le cellule normali dell’organismo, con effetti collaterali sulle pazienti meno tossici.”

Il Carcinoma della mammella: i numeri
Il carcinoma della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nella donna. Obiettivo principale delle due giornate di confronto sarà analizzare i risultati della ricerca oncologica su questa patologia che in Italia coinvolge quasi 45.000 donne per anno con circa 11.000 decessi, e che vede nella Sardegna una delle regioni con tasso di incidenza non particolarmente elevato (circa 1.200 nuovi casi/anno, di cui quasi la metà trattati presso l’Ospedale Oncologico della ASL di Cagliari) ma in costante ascesa (+11%) negli ultimi quindici anni, mentre la mortalità si mantiene su livelli costanti, sui 300 casi/anno.
Recentemente si è assistito ad un’importante riduzione della mortalità dovuta al carcinoma della mammella che è attribuibile ai progressi diagnostici (introduzione su larga scala dello screening mammografico), a quelli nella terapia medica e all’approccio multidisciplinare dei trattamenti oltre che alla consapevolezza delle donne.