Cagliari, 7 luglio 2016 – In merito all’articolo apparso su “L’Unione Sarda” del 7 luglio 2016 dal titolo “Paura Klebsiella al SS. Trinità”, la Direzione della ASL di Cagliari intende rassicurare pazienti e cittadini sulle misure di sicurezza in essere nel presidio ospedaliero SS. Trinità.
Occorre innanzitutto precisare che la klebsiella, come numerosi altri microorganismi, è ospite abituale del corpo umano (microrganismo facente normalmente parte della flora batterica intestinale). Può diventare tuttavia aggressiva solo in casi particolari e in pazienti con alcuni fattori di rischio come età (prematuri, neonati, anziani), superamento barriere difensive anatomo – funzionali superficiali (interventi chirurgici, traumi, cateterismo intravascolare, cateterismo urinario, esposizione a ventilatori polmonari, trattamenti antibiotici a lungo termine, qualsiasi manovra a carattere invasivo), malattie concomitanti (diabete, insufficienza renale cronica, neoplasie, broncopneumopatie croniche, obesità, scarsa mobilità ed autonomia funzionale).
Resta fermo che una percentuale elevata di infezioni nosocomiali sono da attribuirsi a microrganismi normalmente presenti sulla cute e sulle mucose che, nelle situazioni a rischio su indicate, possono andare incontro a proliferazione, superando le difese fisiologiche e determinando infezione.
Per quanto attiene al caso trattato dall’articolo apparso sull’Unione Sarda – sul quale la ASL di Cagliari intende mantenere l’anonimato per ragioni di privacy – l’isolamento di alcune colonie di klebsiella non consente di parlare di infezione, in quanto non sono presenti i sintomi e i segni della malattia.
Le precauzioni di isolamento messe in atto dall’ospedale, nel caso specifico, confermano ed evidenziano l’attività di sorveglianza e controllo attivate dagli operatori. Le precauzione rientrano nell’ordinario protocollo di isolamento in uso presso tutti i presidi ospedalieri della ASL di Cagliari.
La Direzione aziendale e sanitaria di Presidio prendono le distanze quindi da affermazioni che possono creare falsi allarmi, minando la fiducia nelle istituzioni sanitarie nonché nei professionisti che ogni giorno si adoperano con diligenza e passione, garantendo la salute di migliaia di cittadini che si rivolgono alla struttura e che nello stesso presidio ospedaliero vengono assistiti ogni giorno in sicurezza.
Con richiesta di pubblicazione
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