Ospedali di Isili e Sorgono: i vertici di ATS Sardegna e la Commissione regionale sanità in visita per ascoltare operatori sanitari e amministratori locali

Cagliari, 4 ottobre 2019 - Un confronto serrato con tutti i responsabili dei servizi, dirigenti medici, operatori del settore e comitati civici degli ospedali di Isili e di Sorgono. Giovedì 3 ottobre un'intera giornata di sopralluoghi da parte della dalla commissione regionale sanità presieduta da Domenico Gallus. Agli incontri erano presenti i vertici di Ats Sardegna: il commissario straordinario Giorgio Steri e il Direttore amministrativo Attilio Murru, oltre al direttore sanitario di Isili Sergio Marraccini e la direttrice della Assl di Nuoro Grazia Cattina. Presenti anche diversi amministratori del territorio.

Luca Pilia, sindaco di Isili, primo a parlare, ha esposto le problematiche dell'ospedale cittadino che soffre di carenza di personale da molto tempo.

"Ascoltiamo le stesse criticità in ogni ospedale che la commissione sta visitando - ha affermato il presidente Gallus dopo aver ascoltato i dirigenti medici e il personale del Presidio ospedaliero-. Ciò che lamentano i sindaci è la base della sanità. La sanità deve essere uguale per tutti, dobbiamo assolutamente invertire la rotta. Per questo abbiamo bisogno della collaborazione degli amministratori locali. È un discorso di maturità e responsabilità della classe politica".
Anche a Sorgono, seconda tappa della commissione sanità, le criticità dell'ospedale sono emerse dai racconti degli stessi operatori sanitari.
"Ridare importanza agli ospedali del territorio significa snellire le attese anche nelle grandi città e nei grandi presidi: la situazione - ha concluso il presidente Gallus - non é più rimandabile. Gli Stati generali della sanità serviranno a fare il punto, senza buttare via ciò che di buono é stato fatto in passato, ma risolvendo le criticità che da troppo tempo ancora restano senza risposta. La commissione sanità, formata da maggioranza e opposizione, viaggia all'uniscono ascoltando le voci degli operatori che, con abnegazione e spirito di sacrificio rendono questi presidi ancora vivi, oltre che degli amministratori ma, soprattutto, degli ammalati".