Il diabete mellito di tipo 1

Questa tipologia di diabete mellito di tipo si divide in autoimmune e idiopatico.
Chissà quante volte abbiamo sentito che una persona è immune da una determinata malattia perché l'ha superata e si sono formati gli anticorpi o perché è stato vaccinato per quella malattia. In questo caso gli anticorpi rivolgono correttamente la loro azione contro gli attacchi esterni. Nel nostro organismo chi sovrintende a questo delicato compito è il sistema immunitario. Nel caso del diabete mellito di tipo 1 autoimmune, questo meccanismo non funziona correttamente: infatti, per motivi non ancora chiariti, succede che il sistema immunitario di fronte all'attacco di agenti esterni nei confronti delle cellule beta pancreatiche (quasi certamente virus, non ancora identificati) non reagisce in maniera usuale. Anzi, scambia queste cellule, che forse si sono modificate alla loro superficie, con formazioni nemiche e le distrugge utilizzando un tipo particolare di cellule - i linfociti - presenti normalmente nel sangue. Pertanto, materialmente le cellule beta pancreatiche vengono distrutte dai linfociti, ma il sistema immunitario attiva anche la produzione di autoanticorpi specifici contro le cellule beta e anche contro l'insulina. La distruzione delle cellule beta può durare anche diversi anni e solo quando il numero di queste cellule sarà insufficiente a garantire una giusta produzione d'insulina comparirà il diabete. Ci sono però dei casi in cui la distruzione delle cellule beta avviene nel corso anche di molti anni: questo fa sì che il diabete di tipo 1 autoimmune possa comparire anche dopo i 40 anni, magari confondendosi inizialmente con il diabete mellito tipo 2 (cosiddetto dell'adulto).

Il diabete mellito tipo 1 ha però anche un'altra importante caratteristica: alla base della malattia ci sarebbe una predisposizione genetica dell'individuo sin dalla nascita a contrarre la malattia, che potrebbe non manifestarsi se non si realizza l'interferenza dei cosiddetti fattori ambientali.
Quanto detto sino ad ora vale per il diabete tipo 1 autoimmune, mentre l'altra varietà, chiamata diabete mellito tipo 1 idiopatico, presenta caratteristiche diverse. Per prima cosa, non vi è evidenza di autoimmunità, non vi è presenza di anticorpi e può richiedere la terapia insulinica in modo non costante. La maggior parte dei pazienti affetti da questa patologia è di origine africana o asiatica.

Il diabete di tipo 1 interessa circa il 10 per cento di tutti i casi diabete, ma è quello che richiede maggiori attenzioni. Spesso si manifesta pochi giorni dopo la nascita e questo comporta notevoli conseguenze a livello personale, familiare e sociale.