Il diabete mellito gestazionale è diventato una realtà consistente da quando viene effettuato lo screening non solo alle donne ritenute a rischio di insorgenza di diabete (perché hanno familiarità diabetica o perché hanno avuto bambini con un peso alla nascita superiore a 4 Kg, perché obese o affette da altre malattie metaboliche o perché hanno avuto aborti) ma a tutte le donne che affrontano una gravidanza.
Il diabete gestazionale è in pratica un'intolleranza al glucosio, di gravità variabile, che insorge in corso di gravidanza. Di solito si manifesta nel 2°-3° trimestre di gravidanza e, se non riconosciuto e trattato correttamente, può essere causa di aumento di alterazioni fetali molto gravi. Di solito questo tipo di diabete scompare dopo il parto. Tuttavia, in una discreta percentuale di casi, il diabete può essere definitivo: ciò significa che dopo il parto è utile eseguire specifici controlli per monitorare la situazione metabolica.
Gli altri tipi specifici di diabete interessano circa il 3 per cento della popolazione diabetica e presentano le seguenti caratteristiche:
• difetti genetici della funzione delle cellule beta del pancreas, per esempio il diabete dell'età matura che insorge nell'età giovanile in cui gioca un ruolo determinante l'ereditarietà;
• difetti genetici dell'azione dell'insulina che possono spaziare dall'aumento di produzione dell'insulina con modesta iperglicemia al diabete grave; il difetto più frequente riguarda il recettore dell'insulina;
• patologie come infiammazioni e tumori del pancreas esocrino, cioè della parte del pancreas che produce enzimi indispensabile per l'assorbimento dei nutrienti;
• malattie delle ghiandole endocrine, ovvero a carico degli organi che producono gli ormoni: pensiamo alla tiroide, alle ghiandole surrenali e altre;
• azione di farmaci che fanno aumentare la glicemia;
• infezioni virali, come rosolia congenita e altre infezioni.