A cosa serve un Prontuario terapeutico?

La disponibilità di medicinali efficaci è uno degli elementi cardine per garantire i cosiddetti "Livelli essenziali di Assistenza": perché allora possono esistere guide all'uso dei farmaci diverse a seconda delle diverse Regioni o, addirittura, delle differenti Aziende Sanitarie o ospedaliere?
Perché dunque esistono dei Prontuari farmaceutici locali? La risposta non è difficile: a differenza della Farmacopea ufficiale, un prontuario costruito da operatori sanitari attivi in un unico setting ospedaliero o territoriale non è uno mezzo amministrativo, ma uno strumento culturale.
I prontuario elaborati localmente partono di solito dalla selezione dei problemi medici di più frequente riscontro nella pratica ospedaliera e, per ogni problema, selezionano in maniera ragionata i farmaci più utili per efficacia, sicurezza e costo.

In questo senso, il prontuario diventa un momento importante di quella attività più generale che in Sanità prende il nome di "Governo clinico". Si tratta di una strategia con la quale i sistemi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, dotandosi di livelli di cura elevati e creando un ambiente che favorisca la sia la crescita professionale degli operatori, sia il miglioramento della salute e della soddisfazione dei cittadini.

I prontuari terapeutici sono divenuti negli anni uno strumento indispensabile per un corretto uso del farmaco, dal momento che le scelte di inclusione o di esclusione dei medicinali si fondano su criteri basati:
• sull'efficacia dimostrata nelle sperimentazioni cliniche condotte in modo rigoroso,
• sulla sicurezza,
• sui costi del trattamento e
• sull'accettabilità del medicinale da parte del paziente, in relazione ai possibili effetti indesiderati, posologie e tollerabilità.
In questo senso svolgono anche una importante funzione di informazione ed aggiornamento per il clinico e gli operatori sanitari.

Costruire ed aggiornare un prontuario terapeutico, si può immaginare, non è un'attività semplice e priva di problemi. Principalmente:
• la valutazione dell'efficacia dimostrata dai farmaci, anche da quelli per i quali è stata già ammessa la rimborsabilità da parte delle istituzioni, non è semplice: quasi ogni giorno vengono pubblicati i risultati di nuove sperimentazioni delle terapie e in molti casi tali risultati non sono né omogenei tra loro né affidabili;
• le Commissioni che redigono i prontuari si trovano molto spesso a dover valutare non tanto l'inclusione o l'esclusione di un medicinale, quanto piuttosto le modalità per il suo utilizzo nell'Azienda Sanitaria di riferimento e in rapporto a determinate malattie o di specifiche popolazioni (adulti, anziani, donne, bambini, ecc.);
• i nuovi farmaci hanno spesso un costo assai elevato, talvolta incompatibile con i vincoli di bilancio delle Aziende Sanitarie; per questa ragione, medici, farmacisti e dirigenti devono considerare con attenzione queste problematiche per garantire la migliore assistenza ai cittadini in un contesto di risorse economiche limitate.

Un prontuario terapeutico è per definizione uno strumento dinamico, suscettibile di revisione periodica sulla base dell'evoluzione delle conoscenze scientifiche. Ciò che è importante sempre considerare, però, è che è possibile garantire cure "nuove" ed appropriate con farmaci "vecchi" e collaudati, così come praticare una Medicina "vecchia" con farmaci solo teoricamente innovativi o usati in modo inappropriato.