CAGLIARI, 26 ottobre 2017 - Riaprono le sale operatorie del presidio ospedaliero San Giuseppe di Isili. In questi giorni, infatti, le sale recentemente ristrutturate e messe a norma dal punto di vista impiantistico e igienico-sanitario, hanno accolto i primi interventi chirurgici programmati. “La riapertura delle sale operatorie è una conquista per il territorio del Sarcidano Barbagia di Seulo Trexenta – afferma di direttore sanitario dell’ospedale Ferdinando Angelantoni -. Saranno effettuate tre sedute settimanali di chirurgia programmata, per interventi di media e piccola chirurgia. In ogni seduta potranno essere eseguiti 7-8 interventi, in particolar modo di flebologia (varici arti inferiori, ecc.), proctologia (emorroidi, ragadi, ecc.), interventi di ernia inguinale e trattamento chirurgico delle patologie cutanee quali cisti e tumori delle pelle, per un totale di oltre 20 interventi a settimana. Un servizio importante per gli abitanti del territorio che avranno liste d’attesa praticamente pari a zero sulle patologie su menzionate, anche per gli abitanti dei territori circostanti che potranno contare su un’offerta sanitaria di alto livello in strutture moderne e di qualità e , senza dover fare riferimento ai presidi cittadini, nei quali spesso le liste d’attesa per interventi di piccola e media chirurgia risultano essere molto lunghe”.
Gli interventi potranno essere programmati tramite il CUP regionale, chiamando ai numeri 1533 e 070474747, a cui i pazienti potranno fare riferimento per una prima visita ambulatoriale presso il presidio ospedaliero di Isili e successivamente programmare l’intervento con tempi di attesa brevissimi.
“Stiamo lavorando alla riorganizzazione della rete chirurgica aziendale – ha affermato il direttore della ASSL di Cagliari Paolo Tecleme – con l’obiettivo di offrire ai cittadini un servizio appropriato e di qualità. In quest’ottica, ciascun presidio ospedaliero avrà un ruolo definito all’interno della rete, per garantire prestazioni chirurgiche di alto livello anche agli abitanti dei territori periferici e contribuire così all’abbattimento delle liste di attesa”.