Biologia e habitat del vettore

La lotta a C. imicola e Culicoides spp. comporta certamente notevoli difficoltà, ma i dati sinora acquisiti in Sardegna sulla biologia degli stadi larvali e degli adulti sono sufficienti per impostare una campagna di controllo.
I dati biologici di partenza che determinano la scelta verso la lotta larvicida, sono essenzialmente questi:
- gli adulti di Culicoides imicola hanno abitudini esofile e sfuggono quindi all'azione degli insetticidi impiegati nei trattamenti intramurali;
-l'elevata capacità di dispersione dell'insetto adulto, esclude la possibilità di colpire concentrazioni massive di individui;
-i trattamenti esterni abbattenti (trattamenti spaziali) procurano danni enormi all'altra entomofauna e all'ambiente

I Culicoides escono dal fango quando la temperatura aumenta, vivono e si nutrono all'aperto nell'ambito di poche centinaia di metri, anche se il vento può spostarli di parecchi chilometri.
Il fango preferito dai Culicoides è quello ricco di sostanze organiche e nutrienti formato, per esempio, da perdite d'abbeveratoi o di canali d'irrigazione, dalle acque di scarico delle lavorazioni del formaggio, dallo scolo d'acque luride. Il fango è il luogo dove l'uovo, deposto dall'adulto, si trasforma in larva. La larva si trasforma in insetto adulto che esce dal fango, punge gli animali per nutrirsi e portare a maturazione le uova. Se l'animale è infetto, come nel caso dei bovini, ospiti naturali non sensibili, che fungono da reservoir o degli ovini malati che possono essere anche serbatoio del virus, il Culicoides si infetta anch'esso e può trasmettere il virus ad animali sani. Successivamente si accoppia, depone le uova nel fango e ricomincia il ciclo.
Nel periodo estivo questo ciclo si compie in circa una settimana, e questo vuol dire che l'insetto passa rapidamente da uovo ad adulto e che si riproduce e si moltiplica in breve tempo.
Durante l'inverno la larva sverna nel fango e i pochi adulti che sopravvivono si rifugiano in punti oscuri e riparati dei ricoveri degli animali. Aspettano la bella stagione per pungere gli animali, trasmettere il virus, accoppiarsi e moltiplicarsi.

L'habitat del vettore
L'esame dei dati raccolti durante l'operatività degli anni scorsi, ha dimostrato l'inefficacia dell'azione adulticida ed è ancora da valutare in modo preciso il danno residuo che si è determinato nell'ambiente e nella catena alimentare.
La lotta deve essere indirizzata dunque, prioritariamente contro gli stadi larvali e pertanto la localizzazione dei focolai larvali dell'insetto, è la condizione necessaria per l'azione anti-culicoides.
I dati finora raccolti nelle varie aree dell'isola dimostrano che i Culicoides sono diffusi e concentrati in tutte quelle superfici melmose, spesso modeste per estensione, che si sono create attorno al sistema di allevamento.
In particolare, i focolai larvali più importanti sono quelli poco profondi (meno di 15 cm), ricchi di sostanze organiche (con concentrazione > 8% di residuo organico secco), determinati dai reflui zootecnici all'interno delle aziende.
Le larve si trovano a bassa profondità nel fango al confine della linea d'acqua.
I soli siti capaci di produrre una quantità di insetti sufficiente per innescare la trasmissione virale di BT sono le grandi e piccole pozze d'acqua che si creano:
- da reflui zootecnici,
- dalle acque di lavaggio
- da abbeveratoi che perdono
- dalle riserve d'acqua come i laghetti, usati per abbeverare il bestiame etc
Di nessun interesse epidemiologico appaiono, invece, i grandi corsi d'acqua, a meno che non si determinino lungo il corso pozze inquinate da materiale organico, mentre sembrerebbero habitat totalmente sfavorevoli per Culicoides i siti salmastri e alcuni terreni argillosi, alcalini e sub-alcalini notare che, solo nel punto calpestato da bestiame ricco di escrementi animali, sono state trovate larve di Culicoides.
I Culicoides si sviluppano tutto l'anno per numerose generazioni ma con valori elevati durante i mesi caldi che vanno dalla piena estate al tardo autunno, in virtù dell'accorciamento del ciclo biologico (20 giorni e oltre in inverno, anche al di sotto di una settimana d'estate). La minor presenza di larve è osservabile durante i mesi più freddi (febbraio, marzo), che pertanto è il periodo più favorevole per il trattamento larvicida.
L'azione di controllo è basata su:
- Censimento e tipizzazione dei focolai larvali, sulla base delle caratteristiche dei suoli.
- Uno studio bio/ecologico mirato in particolare alla raccolta di tutti i dati strutturali azienda per azienda che condizionano lo sviluppo dei Culicoides.
- Uno studio sulla fluttuazione stagionale delle popolazioni delle diverse specie di Culicoides.
Questi dati (alcuni già raccolti, altri da raccogliere ex-novo) sono necessari per poter razionalmente programmare le fasi e le azioni del controllo, sia per l'uso degli insetticidi che per l'uso degli insettorepellenti, ma in particolare per l'adozione di attività integrate che possono avvalersi di mezzi alternativi biologici, di interventi di bonifica e di biosicurezza aziendale.

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