La Medicina Nucleare

La medicina nucleare utilizza radionuclidi artificiali a scopo diagnostico o terapeutico. Una volta introdotti nell'organismo tramite i cosiddetti radiofarmaci
(soluzioni, sospensioni, aerosol o altro), i radionuclidi consentono studi diagnostici oppure possono concentrarsi sui tessuti patologici permettendone il riconoscimento e l'irradiazione terapeutica che porta alla loro distruzione.
I radiofarmaci possono essere considerati sicuri dal punto di vista delle reazioni avverse che, date le basse dosi di somministrazione, si verificano piuttosto raramente. Per quanto riguarda l'aspetto diagnostico, le immagini (scintigrafie)sono ottenute attraverso la rilevazione di radiazioni emesse dai radiofarmaci distribuiti nell'organismo. La loro peculiarità è che, pur essendo caratterizzate
da un dettaglio morfologico inferiore rispetto alle altre tecniche di imaging
(radiografia, ecografia, ecc..), sono molto ricche di informazioni funzionali.
Nel nuovo Centro di Medicina Nucleare di Cagliari le modalità più diffuse di applicazione a scopo terapeutico (radioterapia metabolica) sono:
• in campo oncologico:
la cura del carcinoma tiroideo con radioiodio, la terapia del dolore da metastasi ossee,
e la terapia dei tumori neuroendocrini.
• in campo oncoematologico:
radioimmunoterapia da linfomi NH (non Hodgkin).

Tecnologie U.O. Medicina Nucleare
1 apparecchio CT-PET
1 apparecchio CT-SPECT
2 gamma camera (presso il P.O. Businco)
12 letti attrezzati per la terapia metabolica
Tutte le attrezzature per il monitoraggio dell'attività dei radioisotopi